Passa ai contenuti principali

FRITTATA TORTINO CON BROCCOLO YOGURT E FANTASIA

Anche il broccolo ispira una frittata invernale, piena di colore e sapori, che al momento penso siano giusti!
Ecco che una padella di broccolo stufato da contorno diventa un secondo piatto ricco ed appetitoso.

Testo e foto di ivanasetti.
 Lasciare in acqua e poco bicarbonato

1   broccolo capovolto in una terrina alta, risciacquare bene e tagliarlo fine, mantenendo anche un piccolo moncone di gambo, che è tenero, mettere olio in padella aggiungere il broccolo e anche
2  spicchi di aglio tritati e insaporire a fuoco basso, mescolando, spruzzare con succo di limone, condire con sale e pepe, aggiungere
6  pomodorini tagliati a pezzetti
un po' di origano, coprire con coperchio di vetro e stufare a fuoco basso per circa dieci minuti 
 Togliere dal fuoco e lasciare intiepidire
Preparare la crema di uova
4  uova fresche
3  cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
2  cucchiai di pangrattato
1  cucchiaio di farina
3  cucchiai di yogurt bianco intero (fatto in casa, o  yogurt altoatesino, da un kg,
sale e noce moscata.
Questi ingredienti vanno ben amalgamati con una frusta in una ciotola
 Scaldare in una larga padella  
3-4    cucchiai di olio evo, versare poi la crema mescolata con il broccolo
 Cuocere un lato, a fuoco moderato per non scurire troppo la frittata, cosa che capita a causa del formaggio e uovo, e anche coperto così il calore aiuta meglio la frittata a rapprendersi più uniformemente, quindi fare scivolare la frittata su un largo coperchio di acciaio, tenendolo fermo per il pomello e proteggendo il braggio con uno strofinaccio, per non scottarsi, quindi capovolgervi sopra la padella e rimetterla, raddrizzata, sul fornello, coprire con coperchio di nuovo e finire la cottura, fino a che non è soda, spegnere e lasciarla un attimo riposare, perché si compatti.

La prossima sarà forse diversa , ma con lo yogurt mi è molto piaciuta.
E' buona ben calda ma anche a temp. ambiente, divertendosi a ritagliarla  con stampini da biscotti, ma anche a losanghe, sono graditi ai nipoti!

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.

Commenti

Elisabetta Marcovich ha detto…
vedo che conosci bene il problema di girare queste frittate...
ivana ha detto…
Le faccio spesso, ci ho preso la mano!
Scusa il ritardo, vengo poco nel blog, e, non ricevendo le notifiche dei commenti, non mi accorgo di loro e non rispondo, adesso sto riesaminando l'elenco dei post e cerco di ovviare alla mia trascuratezza!

ivana

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.