Passa ai contenuti principali

"CALICANTO" di MP. BALBONI a MODENA

E' sempre una gioia per me parlare del piccolo libro di narrativa di Maria Pia, una lettura che mi ha affascinato, sia per la scorrevolezza del testo, che per il coinvolgimento che provoca in chi, come me, ha vissuto la propria infanzia e giovinezza negli anni intorno alla metà del secolo scorso.
Quando ricevetti da Maria Pia questo libro, apprezzai subito la scelta delle EDIZIONI IL FIORINO di pubblicare l'opera di una ottima scrittrice e saggista, storica della Città di Finale Emilia, che si cimentava per la prima volta nella narrativa. Conosco molti libri editi da  Il fIORINO, che divulga scritti di autori locali, molto legati alla tradizione, libri pratici, di cultura popolare, che aiutano la memoria delle nostre comunità!


"Calicanto" ha vinto alcuni mesi fa il premio nazionale per la narrativa Histonium 2011, molti l'hanno già letto e, come mi diceva M.Pia, le hanno pure scritto, commossi e grati per i contenuti, i ricordi, i personaggi del racconto.
Ecco l'invito alla presentazione sabato a Modena!

Vedi anche: l'incontro e il libro






Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.


Commenti

Byte64 ha detto…
E chissà che non sia l'occasione buona per vedersi di persona dopo svariati anni!

Un abbraccio
Tlaz
ivana ha detto…
Ciao Fl.!

Hai ragione...alla fine di questo mese sono 4 anni che sono...qui!
Io spero tanto di venire, con l'aiuto di Elena, mia nipote...

Grazie...a presto!

Buona notte!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.