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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

CROSTATA con crema DI CACHI, FRUTTA al LIQUORE,

C'è sempre una prima volta! La cassa di cachi che il vicino ci ha regalato è in cantina e i cachi stanno maturando man mano. Da tanto mi intrigava il pensiero di cucinare con questo frutto! Ero titubante e, partendo con l'idea di una crostata, ho pensato che non potevo mettere la frutta semplicemente a mo' di confettura, ma di fare la farcia con la crema a freddo alla quale mescolare la frutta. Come base ho fatto una specie di pasta-brazadela, ovvero una crosta più morbida, un po' lievitata! per la base: 180  g  farina 00 +  1  cucchiaino lievito per dolci, gocce e scorza grattugiata di limone 50    g  zucchero 50    g   burro sciolto 1      uovo intero Mescolare bene farina e lievito, fare la fotana e mescolarvi l'uovo, lo zucchero e il burro, un paio di cucchiai di latte, e fare una palla e per la farcia: 2   cachi maturi frullati 2   uova 1 e mezzo cucchiaio di farina 1 e mezzo  cucchiaio di zucchero 2    cucchiai di fruttainsieme fabbri al

AUTUNNO, RIFLESSIONI, PANE-GRISSINO e DOLCE di CACHI

Il tardo autunno sta cancellando i colori intensi di alberi, fiori, frutti che settembre e ottobre ci hanno donato con tanta generosià Le piante fitte di foglie ora sono svuotate, restano bracci tesi al cielo, scuri e inermi contro il freddo e le nebbie! Restano imbruttiti frutti di melograno e cachi, o pannocchie rinsecchite del sommaco, caparbiamente attaccati a rami immoti nei giardini spogli! Solo le siepi sempreverdi regalano piccole emozioni, come bacche piccole piccole, nascoste dalle foglie, o fiorellini minuscoli dal profumo dolcissimo...e la nebbia ricama argentei fili! Testo e immagini di ivanasetti Io guardo dalla finestra e mi rattristo...ma poi ho davanti a me frutta, verdura, ho la farina, il calore del forno, la voglia di pasticciare con le mani, di seguire memorie, esperienze e le ore mi passano lievemenet! In cantina i cachi stanno maturando entamente, da tempo ho il desiderio di provare a fare un dolce con i cachi e due sono proprio pronti! CRO

le VERDURE à la nonna ivana: MENU DOMENICALE

Un menu domenicale improvvisato  per ...motivi congiunturali, ospiti che si annunciano solo la sera prima...succede, quando questi ospiti hanno uno strettissimo legame di sangue con il G. e me! Niente paura, per il dolce  c'è  la Birnenwaehe, come la chiamo io, destinata alle mie colazioni...ma che, a posteriori, posso dire che è sparita come dessert del pranzo domenicale! Da Marisa arriva una confezione di verdure...proprio a fagiolo, posso dire! Bietole da costa, radicchio rosso precoce di VR, mi pare, carote, finocchi, cavolfiore! Testo e foto di ivanasetti Preparo il primo piatto:  CASARECCE gragnano al RADICCHIO ROSSO e PROSCIUTTO Le Biete hanno fatto questa fine:   le coste, tagliate gratinate, con besciamella e mortadella (jolly che non manca mai nel frigo!) le carote all'orientale Avevo pure delle zucchine Bologna, fatte al MW in pochi minuti, sono sempre molto gradite! Con olio, salamoia bolognese.  Concludendo:

CROSTATA di PERE con AMARETTI e CREMA, BIRNENWAEHE u. AMARETTI, PEAR-PIE

Sempre di avanzi si tratta! E di frutta a iosa che mi trovo in cantina a maturare a tutto spiano, e per non gettarla, da me non si butta niente, pensando a chi ha incolpevolmente fame, preparo sempre qualche dolce, rustico, adatto alle nostre colazioni e merende! Io ho sempre nella memoria il sapore delle Waehen che si compravano a tranci, si gustavano in laboratorio con il tè di rosa canina che distribuivano alle nove del mattino alla Geigy! Mi intrigava la Waehe al rabarbaro, una pianta che non conoscevo, che vedevo dalla strada nei campi del Baselland, quando riuscivi a vedere qualche pezzo di terreno coltivato, ancora resistente alla forte espansione industriale, o in certi vasti giardini-orti di ville al margine della ferrovia del tram per Basel! La Waehe di Mele era la più comune, si mangiava fredda e la sottile pasta poco dolce alla base faceva un piacevole contrasto con la morbida farcia dal sapore agrodolce della crema e della mela! Quella al rabarbaro invece aveva un sapo

RADICCHIO VERDE RUSTICO ai sapori e OPEN DAY

Radicchio rustico perché cresce nell'angolo dell'orto di mia sorella, non è a coltura intensiva, da ortolano, ma alla casalinga! In genere si dovrebbero mangiare belli freschi croccanti, ma cresciuti in questa maniera sono un po' duri e  meno dolci di quelli che si trovano nei banchi delle verdure dei supermercati! Stamattina me ne ha portato una borsa piena, io, dopo la maratona odierna con le torte salate per l'Open Day della scuola dei nipotini, avevo voglia di un bel piatto di radicchio! Noi consumiamo le foglie esterne stufate, mentre la parte interna è molto buona in insalata, anche con l'aggiunta di mela, limone e olio, il G. ci mette l'aglio! RADICCHIO STUFATO  in padella con coperchio a cupola: Testo e foto di ivanasetti pulire le foglie più grandi esterne, togliendo una parte della costola dura centrale, e ottenere dei pezzi grandi! Lavarli parecchie volte, io li lascio anche  a bagno con un po' di bicarbonato, asciugarli! Macinare ne

MARIELLA PALAZZI "MARMELLATA a COLAZIONE"

Per una imperdonabile svista non avevo memorizzato le due diverse date per la presentazione del bellissimo libro "CALICANTO" dell'amica Maria Pia Balboni,  venerdì 18 novembre e accingendomi oggi a pubblicare l'invito, mi accorgo della dimenticanza. Maria Pia perdonami, ma certamente i tuoi estimatori per l'opera eccezionale che svolgi nella tua ricerca storica del Finale nell'Emilia ti vogliono conoscere anche come delicata scrittrice di narrativa, come ti sei rivelata in "Calicanto, il mio libro di mia madre", premiato e conosciuto non solo in zona! MARIELLA PALAZZI: ci conosciamo virtualmente da due anni, l'occasione di questa conoscenza e stima reciproca nasce dal mio entusiasmo per la scoperta di una chiesa periferica,  quella di Casumaro, SAN LORENZO, di cui avevo parlato qui nel blog chiesa, cui Mariella, da studiosa, ha  dato ancora più importanza con le sue valutazioni artistiche. Ho letto con grande emozione le pagine della sua