Passa ai contenuti principali

MERLUZZO a TORTINO

MERLUZZO a TORTINO

Un piatto semplice, ma fatto con attenzione e mantenendo i sapori della mia cucina, che non sono molto "parenti" con preparazioni di pesce, ma tant'è, in cucina si lavora anche con il sentimento.
Tradizione è quel nucleo intimo di sensazioni, affetti, memorie di persone e cose, che vive dentro di noi!








330 g filetti di merluzzo surgelati
250 g 2 patate
150 g 2 pomodori maturi
olio
pane bianco grattugiato
1 rametto di rosmarino
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio raso di salamoia o aiòn bolognese
succo limone

Scongelare i filetti e mettere a bagno in poca acqua acidulata con succo di limone.
Asciugare bene con carta da cucina. Mettere un foglio doppio di carta da forno in una pirofila media, oliare, quindi grattugiarvi sopra il pane, tagliare una patata a fette di mezzo cm di spessore, fare uno strato nella pirofila e cospargere con un pizzico di salamoia e fiocchetti di rosmarino. Tagliare pure a fette intere un pomodoro e mezzo e coprire lo strato di patate, grattugiare altro pane bianco; appoggiarvi sopra in un solo strato compatto i filetti di merluzzo, fiocchetti di rosmarino e pizzichi di aiòn.
Tagliare la rimanente patata a tocchi e il mezzo pomodoro a spicchietti piccoli e distribuirli sui filetti, condire con aiòn, rosmarino e olio, infilare pezzetti di aglio attorno al tortino.
Forno ventilato a 180°C
Cottura: 15 minuti scoperto, 20 minuti coperto con stagnola, 15 minuti scoperto.

Commenti

i had to go back and look at that birthday cake again! ha ha ha

the fish looks wonderful too, i love cod. this is an interesting way of cooking it to me, i usually just have it either broiled or fried, this almost looks poached and the vegetables are great.

today was sunny and warm, a good day. i hope yours is as well!

smiles, bee
xxoxoxoxoxoxoxoxo
ivana ha detto…
Ciao Cara Bee!

I did not like to eat fried cod, so I sent him to my sister in the wineyard...and I cooked so!!
It was very tasty...and G. also tasted it!!!

Have a great tuesday...I have market day, it's sunny!!!!

Ciao

hugs for you and sarge!

xoxoxoxoxo
Traveling Bells ha detto…
Ciao Ivana...
Send us some sunshine! We are tired of this rain!!!

This looks like a great way to eat cod. Your dishes get my mouth watering for sure.

Enjoy your market day. Big hugs...
ivana ha detto…
Thanks!
Cara Sandy, the weather was not very fine last week, but now we have worm and sunny!

Have a great tuesday!!!

Un abbraccio
xoxoxoxoxo
Paul from Canada ha detto…
Food, food,food. That's why I just love your blog as well as knowing you Ivana. Do take the bones out of the fish befoe serving? I love fish but at times when I eat fish I hate those pesky bones. I'm afraid one might get caught in my throat. I did the same that Bee did. I went back to check that beautiful cake. Well have agreat day my friend.

Paul
ivana ha detto…
Ciao Paul,

These are cod fillets, no bones...I'm just preparing another cod dish for dinner!!!
G. like it, now!!!

Ciao, I'm in the kitchen!!!!

Thanks!!!
angela ha detto…
Bellissima la tua definizione di "Tradizione" così come l'uso del rosmarino tanto caro al nostro olfatto; cosa dice zia Irma, si ricorda di me? Le hai dato un grosso bacio? Io la ricordavo con i capelli biondi, dalla foto vedo che ora li ha naturali ma il suo sorriso non è cambiato. Qui piove, è una giornata strana... speriamo meglio domani. Ciao, Angela
ivana ha detto…
Cara Angela,
e come ti ricorda!!!!...come io ricordo confusamente tua mamma, quando era ospite da lei!!!
Sei invitata, tu e tuo marito da lei, è ancora in gamba, e riceve ancora!!!

Oggi dovevo tornare da lei, perché mi voleva di nuovo parlare di te!In genere ci va Gianni due o tre volte al giorno, sia per la spesa, che per altre incombenze, per il medico, le ricette, la banca...insomma le siamo molto vicini, anche perché siamo i più vicini dei nipoti!

Grazie, a presto!

Sì, i sapori nostri sono con il rosmarino, ricordi? In genere in tutti i cortili, anche in paese, c'era la pianta di rosmarino!!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.