Passa ai contenuti principali

Vecchio Castagno, pranzo a Montecreto

Una piccola storia e due ristoranti!

Forse sono passati venti o venticinque anni.


Montecreto è solo un vago ricordo, un borgo dell’Appennino Modenese, che abbiamo trovato sulla nostra strada durante una delle frequenti gite domenicali verso i colli, per vivere qualche ora al fresco, per conoscere qualche trattoria, o acquistare prodotti tipici della zona!
Un unico hotel ristorante, questa almeno fu la nostra impressione, dominava a ridosso del monte; si chiamava, e questo nome mi è rimasto nella memoria, Hotel Monte Caprile, vi mangiammo, ma non ricordo cosa.

Giorni fa eravamo diretti proprio a Montecreto, avevo in testa, come riferimento, solo questa immagine del paese, un albergo con i tavolini sul davanti e i pensionanti in attesa del pranzo, persone anziane, e qualche famigliola con bambini piccoli, che vengono su d’estate per l’aria buona, per sfuggire la calura di Modena o delle altre cittadine della provincia.
Ma non ho visto al nostro ingresso al paese un edificio che mi ricordasse quello che avevo in testa, tanto che, camminando a piedi lungo tutta la via che attraversa il borgo, cercando con gli occhi a destra e a manca, mi stavo ricredendo, forse era un ricordo riferito a un altro paese!
La visita a Montecreto stavolta è stata diversa, non solo un pasto alla trattoria che ci viene consigliata, ma ho seguito un programma che mi sono preparata curiosando nei siti che lo trattavano….anche se parecchio scarni!
A me serve la macchinetta digitale per fissare le cose, magari anche solo confusamente attratta da linee, colori, forme, che poi osservo sul monitor del computer per interpretarli meglio, collocarli nella storia, o valutarli nel valore artistico intrinseco, da conoscere, ricordare, apprezzare…...da descrivere poi ai nipotini…magari ne saranno incuriositi e stimolati.

Abbiamo fatto la nostra passeggiata conoscitiva, ho scattato un centinaio di foto, sono “logorroica” con la digitale….devo parecchio sfrondare e scegliere; l’ora del pranzo è arrivata senza accorgercene, come il solito abbiamo interpellato gente per strada per ragguagli su trattorie e ristoranti e uno ci ha colpito:
“Vecchio Castagno”…,
Abbiamo proprio pranzato all’ombra di un castagno vetusto, sapori semplici in piatti abbondanti e appetitosi!

Siamo usciti soddisfatti, di nuovo siamo passati davanti a un enorme mucchio di detriti, che un paio di fotografi stavano immortalando, anch’io ho preso la mia immagine……

Solo il giorno dopo mi è capitato di leggere in Internet che a Montecreto era crollato il vecchio Hotel Monte Caprile!
Ora è solo nel ricordo….




Ecco dove abbiamo pranzato, a nostro agio, soddisfatti dell'atmosfera, del cibo casalingo, della cortesia del personale!
Affidabilità e convenienza!
Ci torneremo!!!



All'ombra del castagno, nel giardino del ristorante


ho curiosato anche nella spaziosa sala da pranzo



Un piatto generoso di caramelle allo speck e rucola...


scaloppine all'aceto balsamico


Una deliziosa coppa di gelato alla panna e frutti di bosco!


Le macerie del vecchio HOTEL MONTE CAPRILE.....

Commenti

you do the most interesting things ivana! good for you! i love that you go places and do things that make you happy.

today is food shopping and rest, laundry. that's it! tomorrow more work unpacking...

we saw chuck today too, he is well.

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxoxox
ivana ha detto…
Ciao Bee,
wellcome home!
Do not work too much, and forget the last cruise!
Glad you meet Chuck, and that he finds his way again!
Have a good afternoon!!!
Wishes for Sarge!

Ciao!!!
xoxoxoxoxo
Traveling Bells ha detto…
Ciao Ivana...
It was fun visiting this place with you. I would love to sit under that chestnut tree and have a great meal. I am happy you have good memories from earlier visits.
Enjoy your Monday.
Hugs,
Sandy
ivana ha detto…
Thanks, dear Sandy!
It was a very amusing trip, it was also awfully hot, but at 900 meters above the sea the air was pleasant.
I took many images of the middleage village, church, street, houses!
Ciao
Un abbraccio!
Paul from Canada ha detto…
What happened to that beautiful place Ivana? It looked like a bomb hit it. Your lovely story brings back stories from my grandparents who came from Italy. I really miss those days when my grandma would talk about Italy in her broken English and as a young boy I just thought everyone spoke that way. I loved it and I wish I could hear her voice today. Beautiful story Ivana. Thank you.

Paul
ivana ha detto…
Ciao Paul!
My son and family spent last week in the Parco dei Castagni at Montecreto, 900 m above sea, a modern residence with bungalows, swimbasin, games, animations...
G. and I desired to visit them, and I remebered only a great hotel, I saw during a trip 20 years ago!
It was last Thursday, 30th Jul, ...and my dream to see it was vain!!!
Jul. 29 the Hotel Monte Creto has collapsed during renovation work!!!!
It was so strange!!!!!!

Ciao, thanks for the kind and nostalgic words!!!
Emanuela ha detto…
A guardare questo post mi è venuto in mente che a Montecreto c'è il miglior ristorante per chi ama i funghi che si chiama Acquaria...una bontà infinita per me! Una volta era molto rustico ora si è un po' modernizzato ma la qualità è sempre ottima. I funghi sono spaziali e di qualità l'unico peccato è che sia così fuori mano! Non so che darei per saper fare i tortelli come fanno loro, scoprire quale sia l'ingrediente oltre la ricotta che da un sapore più dolciastro che salato...mi avevano suggerito il mascarpone mah! hai pubblicato qualche ricetta di tortelloni?? ora guardo! In ogni caso è un posto che ti consiglio vivamente magari sempre in quella famosa primavera che tutti noi stiamo aspettando.
un abbraccio!!!
E.
ivana ha detto…
Ciao Emanuela!

Sono stata anche ad Aquaria, frazione di Montecreto e ho anche molte foto, ma al ristorante sono andata al Vecchio Castagno, forse per i funghi andremo a ottobre, se andrà tutto bene!
Aspettiamo la primavera per muoverci verso i monti!!!

Buona serata!
Un abbraccio!!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.