Passa ai contenuti principali

Pie cappuccio e mortadella



Mi complico la vita da sola: vedo che il G. ha lessato del cavolo cappuccio, poi trovo in frigo un trancio nuovo di mortadella, quella che uso per cucinare, ...e mi son messa a impastare, stufare il cappuccio, macinare mortadella e c'è venuto un erbazzone a modo mio, che chiamo anche pie!!
Una cena quindi che poteva essere solo un piatto semplice da fare, che mi ha impegnato per quasi due ore, per non contare il tempo per sgomberare e rigovernare tegami, terrine, teglie!!!
Mi piace trasformare!!!!








uffaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!

Allora fotografo la pagina del mio quadernone...invece di copiare in Word...spero si capisca, in cucina scrivo proprio da gallina!!!!


Commenti

your handwriting is much neater than mine. i used to write really pretty but now my writing is hard to read!

your dish looks wonderful as always!

today is rainy and gray!

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxo
ivana ha detto…
Ciao cara Bee!
I write too fast, in the kitchen, by looking at the photos, inventing some weights!!!!
Here was suddenly very windy, then much rain, so strong!!!
Now we have much colder!
Ciao, it's midnight!

Un abbraccio

xoxoxoxo
Luca ha detto…
Ciao Ivana
Questa torta salata è una figata unica :-P!!!
Io adoro tutte le torte salate!!
Sai che ho fatto la panna cotta alla lavanda? Che Bontà, ha un sapore delicatissimo. Comunque se ti ho un pochino incuriosito sul mio blog c'è la ricetta e qualche foto.
Provala e non te ne pentirai!!!
Ciao e buona giornata!!!
Luca
ivana ha detto…
Caro Luca,
ciao, credo proprio che la tua panna cotta sia ottima, ma io sono davvero su tutto altro fronte, mi dedico a cose poco delicate...qui i dolci, per problemi di famiglia, proprio non hanno fortuna...ma come invidio i dolci al cucchiaio!!!!

Complimenti!!!
Ciao!!!
Anonimo ha detto…
Cara Ivana, Scopro il tuo bel blog e, nel blog, la tua passione per Nonantola. La mia nonna paterna venivano proprio da lì. Io l'ho frequentata, di rado, in qualche domenica d'infanzia (ora ne ho 41!) e - a parte l'abbazia, ecc. - quel che mi ricordo di più erano certe cose di cucina che faceva la cognata di mia nonna e che mia nonna, sposata a un Toscano dal 1937 (!) non faceva più 8i turltèn sì, però, e mi ha insegnato): Gnocco fritto, ciambellone, torta di taglierini, una salsa di peperoni da mettere sul lesso, e delle cose di pasta dolce ripiene di marmellata e cotte in forno che sono forse (forse?) le "raviole"... Lo so che tra Bolognesi e Modenesi non corre buon sangue (!), ma chissà, forse potrai illuminarmi su qualcuno di questi "mangiari", forse anche da te si fanno... Chissà... Intanto complimenti per il blog e per la molteplicità dei tuoi interessi. CHARA
ivana ha detto…
Ciao Chiara,
mi fa semre moolto piacere trovare amici così, che capitano da me...Nonantola dista meno di una decina di km da casa mia, è comodo arrivarci, inoltre amo le sagre che là vi fanno, trovo sempre delle manifestazioni ben fatte, intelligenti, forse perché amo io stessa il retrò, le cose di un tempo, la vita contadina, ma anche l'arte!
I mangiari che citi sono tutti qui da me, o quasi, anche il salsone che dici, forse leggermente diverso...ma se interessa ho delle piccole brochures che distribuiscono alle fiere, e sono riportate ricette antiche del posto!

Chiara, grazie davvero!
Spero di risentirti...ma dove abiti?
Michela cake designer ha detto…
eheheh!
Si capirebbe..tirando gli occhi!
SEmbra il mio quaderno delle ricette...ci capisco solo io..
Manuela e Silvia ha detto…
Ehi questa torta ci paic eproprio! semplice e con il cavolo cappuccio che non sappiamo mai come impiegare!
ce la segnamo per quando ce ne sarano ancora eh?!
baci baci
ivana ha detto…
Eh...Michela,
è il brogliaccio della cucina, un quadernone, e la ricetta la ricavo sempre dalle foto, perché vado sempre a ruota libera, combinando e scombinando!!!
E ci capisco solo io!!!
Grazie, ciao!!!
ivana ha detto…
Ciao a voi!!!
Mica male, ma la prossima volta, l'ho mangiata anche oggi tiepida, metterò delle erbe in più, e pure succo di limone nello stufare cipolla e cappuccio!!
La rifaccio domani, da mettere in freezer!
Grazie!!!
Anonimo ha detto…
@ Ivana: Adesso in Francia! un caro saluto, CHIARA
Jessie Ricetta ha detto…
Che bello il tuo erbazzone nonna, e che bello poter leggere la tua ricetta come l'hai scritta a mano sul tuo quadernone e non con il consueto word. Mi ricorda il quaderno di ricette della mia zia Lella (ha 83 anni e, come te, una grandissima vivacità e una gran passione per la cucina), che da quando sono piccola è la mia gran maestra di fornelli. Sono anche cose come queste che mi fanno sentire "profumo di casa" ogni volta che leggo il tuo blog...
Buona giornata e un abbraccio,
Jessie
ivana ha detto…
@ CHIARA,

quindi so cosa vuol dire la nostalgia, quando si vive all'estero!!!!!

@ Jessie

Grazie, cara,
passo in word per ragioni di archivio nel PC, ma mi manca il tempo per farlo subito, poi il lavoro manuale sulle immagini, scelta, ritaglio, ridimensionamento, firma mi impegnano parecchio e ho fatto pima stavolta a fotografare!

Grazie delle belle parole e un abbraccio anche alla tua zia, bravissima!!!

ciao!!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.